Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

mercoledì 24 agosto 2011

Occasione di festa numero 104.

Le cose accadono. Dopo dieci anni di colpevole mancanza, ecco via d'Amelio. Civico 19. A Palermo è un rovente pomeriggio di metà agosto, il silenzio è irreale, la facciata del condominio è in restauro, la gente è chiusa nelle case a pranzare e a sfuggire alla canicola. 
I pochi passanti quasi non fanno più caso a questo luogo, alle persone che partecipano a quello che è ormai un vero pellegrinaggio laico: con le loro macchine fotografiche e i telefonini, con un cappellino o una maglietta o un bigliettino o una lettera o qualsiasi cosa da lasciare qui, appesa a uno dei tanti rami dell'ulivo che regge la lapide commemorativa. 
Non pare vero che qui, diciannove anni fa, il 19 luglio (quante volte ricorre il numero 19), una 126 imbottita di tritolo saltò in aria con la violenza di un uragano, uccidendo persone e danneggiando case. Il silenzio è troppo forte per immaginare quel boato. Avvicinandosi al magnifico albero, piantato qui appositamente, ci si muove muti, con passo lento, con il devoto rispetto che si usa nelle chiese. 
Sotto l'ulivo si sta bene, c'è una piacevole ombra che aiuta a leggere e a osservare le testimonianze di chi, di qui, è solamente passato o ci è venuto apposta - tante sono le gite scolastiche e le cosiddette navi della legalità per le quali questo luogo, e un altro ancora in via Notarbartolo, la superba magnolia posta di fronte all'abitazione di Giovanni Falcone, sono state la destinazione finale.
Ci si commuove, ovviamente, e ci si indigna, altrettanto ovviamente, ma il sentimento prevalente è la stima, il rispetto. 
Non solo per le figure di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, il cui estremo senso del dovere, in quest'Italia disgraziata e disonesta, continua a emozionare. Ma soprattutto per la forza delle parole e dei simboli lasciati qui da gente comune, che rivendica il proprio senso morale e civile con semplicità e schiettezza.
Ai piedi dell'ulivo e sui suoi magnifici rami non ci sono ideologie o schieramenti. C'è onestà, rispetto, senso dello Stato. C'è una immensa voglia di Verità, ché di Verità Falcone e Borsellino sono stati instancabili ricercatori, fino alle conseguenze ultime. 
E' dalle radici di questo ulivo che dobbiamo ripartire. Perché è questa l'Italia migliore.

venerdì 5 agosto 2011

(Sei).


Sei la mano che mi reggeva la fronte.
Sei nelle pagine di un libro appena comprato.
Sei nei sogni fatti prima di svegliarsi.
Sei nel sole che arroventa l'asfalto.
Sei nei vestiti belli.
Sei nelle canzoni tristi e nelle canzoni allegre.
Sei nei ricordi, lontani ma vivi.
Sei nel sangue.
Sei nei sorrisi e nelle risate.
Sei nella santa leggerezza.
Sei nella rabbia, nell'impotenza, nella tristezza.
Sei nella lastra blu del cielo d'estate.
Sei nei giochi dei bambini.
Sei nei baci, negli abbracci, nelle lacrime.
Sei nei balli sotto le stelle, di fronte al mare.
Sei nel corpo che fatica e suda.
Sei nel vento che piega gli alberi.
Sei nelle preghiere.
Sei nella testa.
Sei negli occhi.
Sei in ogni momento presente.
Sei nel mare a perdita d'occhio.
Sei in ogni cosa.
Sei nelle mani che scrivono.
Sei in una doccia fredda dopo un bagno di sole.
Sei nelle strade, tra le persone, dentro le chiese, dentro i musei, dentro i palazzi.
Sei negli alberi frondosi.
Sei nelle fioriture tardive.
Sei sopra e sei sotto.
Sei nel pulviscolo stellare.
Sei.