Florence + the Machine è il nome d'arte dietro il quale si nasconde la band formata dalla londinese Florence Leontine Mary Welch (classe 1986) e da un gruppo di fedeli artisti che la accompagnano, tra i quali la tastierista e amica di lunga data Isabella Summers aka Isabella Machine (da qui il nome). Con il suo primo album, il pluripremiato Lungs (2009), Florence Welch ha raggiunto un successo planetario piuttosto inaspettato, dato il suo approccio musicale e stilistico ben lontano dai clichés del mainstream pop, soprattutto femminile. Florence, infatti, sa unire magicamente l'indie rock al pop e al soul, grazie alla versatilità ed epicità della sua voce, e disegnare, con le sue liriche e il suo stile, un immaginario tra il fiabesco e il gotico, fatto di abiti impalpabili, paillettes, ammiccamenti androgini, pelle e borchie da una parte e, dall'altra, testi incentrati sui temi ricorrenti dell'amore, della morte, del sesso, della violenza, del corpo umano come insieme di muscoli e organi.
Sono significativi, in tal senso, il titolo stesso dell'album e la copertina, dove Florence è ritratta coi polmoni in bella vista. Paradossalmente, nonostante questo contesto, la musica si fa sognante, stratificata e complessa pur mantenendosi leggera e luminosa.
Florence Welch è insomma un personaggio bizzarro e insolito - qualche precedente si può forse ravvisare in Kate Bush, Sinead O'Connor, Fiona Apple, cantautrici a loro modo aliene - ma ha dalla sua la capacità di rielaborare la sua naturale predisposizione vocale al soul con la lezione indie degli ultimi dieci anni. Se a ciò si aggiunge che Florence è figlia di un pubblicitario appassionato di rock'n'roll e di una professoressa di Storia dell'Arte, che lei stessa ha studiato arte e che nella sua famiglia molti sono medici o aspiranti tali, sarà possibile ricomporre facilmente il mosaico delle tante influenze dietro al suo progetto artistico, non solo musicale quindi ma anche lirico e visivo.
Non è casuale che Florence sia anche considerata un'icona di stile e venerata dal fashion system che, incantato dal suo charme preraffaellita, le dedica copertine patinate e posti riservati nei front rows delle sfilate, al pari dell'altrettanto singolare Janelle Monáe (vedi #162. una nuova via alla black music: Janelle Monáe).
Il primo singolo, Kiss with a Fist, viene rilasciato il 9 giugno 2008, molto prima dell'album vero e proprio. Pur utilizzato in alcuni film e telefilm, passa piuttosto inosservato, così come il secondo singolo, Dog Days are Over. Il terzo, Rabbit Heart (Raise it up), esce poco prima dell'album, che vedrà la luce il 6 luglio 2009, e ottiene un
riscontro radiofonico di gran lunga migliore dei precedenti, merito soprattutto del supporto della BBC e del suo influente programma BBC Introducing, che seleziona e promuove i migliori artisti emergenti inglesi.
Lungs, fin da subito, raggiunge la prima posizione in UK e la seconda in Irlanda, e, pubblicato a fine mese anche negli USA, in breve tempo raggiungerà la vetta della Billboard Heatseekers Album Chart, riservata agli esordienti. In Italia Florence + the Machine riscuote grandissimo successo radiofonico con uno dei singoli pubblicati dopo l'uscita dell'album, la cover di You've got the love della soul singer Candi Staton, che la fa conoscere anche nel nostro Paese.
Ma la consacrazione planetaria definitiva arriva nel settembre 2010 agli MTV Video Music Awards, dove Florence si esibisce in una sbalorditiva performance di Dog Days Are Over, il cui video era stato nominato nelle categorieVideo of The Year, Best Rock Video, Best Art Direction in a Video (vinto) e Best Cinematography in a Video. L'esibizione vede Florence attorniata da una suggestiva coreografia, al contempo eterea ed energica nel suo peculiarissimo stile, e la curiosità suscitata le permette in brevissimo tempo di scalare le classifiche americane e di essere invitata in programmi di punta come l'Ellen DeGeneres Show, il Saturday Night Live e il Live on Letterman.
Nel febbraio 2011 ha aperto inoltre la 53esima edizione dei Grammy Awards cantando nello stellare tributo ad Aretha Franklin, insieme a Christina Aguilera, Jennifer Hudson, Yolanda Adams e Martina McBride.
L'album successivo, Ceremonials, registrato agli storici Abbey Road Studios e prodotto, come il precedente, dal quotato produttore Paul Epworth (suo lo zampino anche in 21 di Adele), è sostanzialmente una conferma dello stile e del talento della band, senza tuttavia apportare novità significative.
Fondamentalmente Florence mantiene i toni dark, abbandonando però l'impostazione indie a favore di un soul insolito e cupo, spesso supportato da suggestivi cori gospel. Rilasciato il 31 ottobre 2011, ha ottenuto un buon riscontro sia in patria che negli Stati Uniti, pur non avendo lo stesso impatto dell'esordio.
Molte delle recensioni, infatti, concordano sul fatto che la vera maturità artistica sia ancora da venire, e che probabilmente l'album ha mancato di coraggio nel suo tentativo di non scontentare i fan così faticosamente conquistati. Florence si conferma comunque icona pop dei nostri tempi e, nel 2012, compone una canzone, Breath of Life, da destinare alla colonna sonora del film Biancaneve e il Cacciatore, con Kristen Stewart e Charlize Theron.
Florence, insieme ad Adele, sta proponendo una via alternativa al pop americano, e non soltanto per le origini britanniche. Di fronte allo strapotere di artiste che giocano più o meno smaccatamente con la propria sessualità, da Katy Perry a Rihanna, da Shakira a Beyoncé - per citare le più famose -, Florence Welch e Adele puntano tutto sull'imperfezione, sull'eleganza e soprattutto su qualità vocali fuori dal comune.
I risultati - dalle vendite al riscontro della critica, fino al gradimento sui social network, ormai fondamentale - dimostrano che la strada è quella giusta. I numeri non sono sicuramente quelli delle colleghe d'oltreoceano, il confronto è certo impietoso soprattutto per Florence, ma non dimentichiamoci che oggi è il marketing a decidere i gusti del pubblico, e che se artiste all'apparenza così poco "vendibili", belle in un senso assai poco convenzionale come Florence e soprattutto Adele riescono a raggiungere risultati sbalorditivi senza piegarsi troppo a facili trucchi, qualcosa sta davvero cambiando.
Una piccola dimostrazione? Beyoncé cita proprio le due artiste inglesi come principale ispirazione del suo ultimo album 4, non a caso il suo disco più ispirato e maturo da quando ha intrapreso la carriera solista.
[per approfondire ulteriormente, qui ci sono le mie solite quattro cialtronate sul primo disco di Florence, Lungs: Occasione di festa numero 58]