Mai fidarsi delle dalie.
Sono belle, bellissime. Ma portano rovina.
E siccome io non sono un giardiniere qualunque, ma sono una rock'n'roll gardener, sapevo che a ogni problema corrisponde una soluzione. Dolorosa, ma inevitabile. Sapevo che quando c'è da potare, si deve potare. Che i parassiti vanno sterminati. Che il marciume radicale impone uno sradicamento risolutivo.
C'è da dire che io sono recidiva. Ne comprai una, due anni fa, incantata dalla strafottenza tutta femminile dei suoi fiori.
prima, la campanula e la dalia erano così...
... ecco ciò che ne resta
Il godimento, tuttavia, dura poco. I germoglietti cicciuti sono il piatto preferito dai maledetti afidi, i pidocchi verdi delle piante. E questi insettini obesi non solo fanno man bassa dei futuri fiori, ma saltellano sulle altre piantine per proseguire il loro pranzetto luculliano. Sono indegne creature, ed è colpa delle dalie se ogni volta me li ritrovo tra i piedi. Ma è anche colpa mia: questa primavera ne ho comprate ben due. Ben ti sta, simpatica cialtrona dei miei stivali.
Vi ricordate l'aggiornamento fiori casetta (Occasione di festa numero 86)? Bene, scordatevi tutto.
Quel giardino dell'Eden non esiste più.
c'erano una volta tre bellissime piante di violette.
ecco la loro triste fine.
Due delle tre violette, attaccate dai parassiti, hanno ceduto. Le dalie si sono immalinconite e poi, miseramente, seccate. La campanula, dopo un'esplosione floreale, si è accasciata. L'ornitogallo è marcito. Il cosmos rosa - mio primo esperimento di semina - ha originato quelli che l'ingegnere chiama "i truoff'", ovvero delle erbacce indisciplinate e invadenti.
Ed è qui che entra il campo il rock'n'roll gardener. Il rock'n'roll gardener è il giardiniere per caso. E' un nerd, un wannabe. Ignora le più elementari regole del giardinaggio e, con una nonchalance presa in prestito dal jazz, improvvisa. E' il giardiniere che pasticcia. Che sbaglia. Che pota troppo. Che innaffia troppo o troppo poco. Che è pigro e quindi non toglie le erbacce rinsecchite.
Ma chiedete a un rock'n'roll gardener di risolvere una situazione come quella sopra descritta, ed egli arriverà. Sprofonderà le braccia nell'umido terriccio fino al gomito. Estirperà erbacce a mani nude. Travaserà, getterà via, imprecherà contro i parassiti, ridurrà il terrazzino un campo di battaglia. Si automotiverà con dosi massicce di Led Zeppelin, Rolling Stones, Rage Against the Machine. Preferirà la solidità delle piante che resistono ai parassiti all'effimera bellezza di quelle più delicate. Ma soprattutto riporterà in vita i casi più disperati, perché è proprio il punto di non ritorno il territorio in cui dà il meglio di sé. Cari non morti del regno vegetale siete avvisati: egli sta arrivando. E sconfiggerà il male.
due foto simboliche del before&after: dal giardino dell'Eden ai truoff'
Il risultato finale sarà ancor più soddisfacente, se paragonato alla situazione di partenza.
Ecco qualche esempio:
1. L'albero di lantana. Quest'inverno era morto. L'ho coperto di cellophane bucato, e a marzo mi ha premiato germogliando alla velocità della luce. In questo momento esplode di fiorellini che vanno dal giallo, all'arancio, al rosso (in gradazione). Life is sweet.
2. L'orchidea regalo della zia. Ve la ricordate? Stava andando incontro a morte certa. E invece, con una cura a base di sole, concime e carezze sta cacciando fuori tante nuove foglioline. Sperare che un giorno fiorisca di nuovo forse è troppo, ma per ora ho vinto io.
3. Il cosmos rosa, 'u truoff'. Effettivamente ha debordato, però ha già quattro o cinque germogli. E ha una resistenza fenomenale ai parassiti, yeah. Rimando la decisione sul suo futuro a data da destinarsi.
4. Le violette. Erano tre. Sono state attaccate dagli afidi. Dopo una brutale disinfestazione, sembravano risorgere, ma ha resistito soltanto la più piccola. E' stata trapiantata in un vasetto più piccolo, sto cercando di farle superare lo stress post-traumatico con dosi massicce di Caetano Veloso e Sergio Mendes.
5. La campanula. Dopo un repentino rinsecchimento, ho salvato ciò che potevo riducendola ai minimi termini. Spero che il travaso le dia il respiro necessario a farla risorgere: è il mio senior member, non può abbandonarmi così.
6. L'ornitogallo. E' morto, ma non riesco a separarmi da lui. Anche solo per lo sforzo titanico che mi è costato ricordarmi come c***o si chiama.
Ma non finisce qui:
7. La margheritina. Regalo dell'adorabile Paddy, è arrivata nel momento della massima invasione afidica. Ne ha subito le conseguenze, ma la sua giovane età le ha permesso di reagire alla grande. Travasata, dona ogni giorno nuovi splendidi fiorellini.
8. La petunia. Prolifera e fiorisce. Fa dell'ottimizzazione, inaspettatamente, la sua caratteristica principale: minima manutenzione, massimo risultato. La rock'n'roll gardener che scrive, in un impeto di potatura sconsiderata, ha tranciato un ramo sano con tanto di fiori e germogli. Tempo due secondi, la soluzione: è diventato un fiore reciso per il tavolo da pranzo. Tié.
9. Un messaggio di speranza. Ho seminato girasole, lavanda e bocca di leone. Ogni rock'n'roll gardener che si rispetti, infatti, ha un cuore tenero e colmo di fiducia nel futuro. Per ogni pianta che muore, ne pianta un'altra. Non solo: questi fiori attireranno tante farfalle. Immaginate nulla di più bello?
che brava!!!
RispondiEliminafaresti un miracolo per la mia orchidea?
stare al sole non le è piaciuto niente :(
grazie Emma! in realtà io le orchidee non le capisco, ad alcune il sole piace, ad altre no... di solito vado per tentativi e, quando stanno per abbandonarmi, non so come riesco sempre a resuscitarle... sono un po' "campammuzzo", come dicono in sicilia :)
RispondiEliminaehi, ehiii! la mia orchidea sta mettendo una fogliolina nuova! io lo so che è tutto merito della tua influenza. grazie :D
RispondiEliminale vibre del giardiniere pasticcione sono arrivate fino lì, wow! tienimi informata!!!
RispondiEliminaHo letto questo blog solo ora, mannaggia...arrivo sempre tardi! Ma che bello...allora anche io mi posso considerare una rock 'n roll gardener? Adoro le mie piantine, ma non sono una vera giardiniera...mi arrangio, faccio danni, mi invento e reinvento gardener e godo della meraviglia che mi trasmettono giorno per giorno. :-) Un abbraccio SaraGiorgia, un abbraccio fortissimo.
RispondiEliminaanche a te dolce Deva, anche a te.
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