Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

martedì 19 luglio 2011

Occasione di festa numero 102.

Dieci anni fa partivo per il viaggio della vita. Destinazione: San Pietroburgo. Russia.
Dico viaggio della vita perché, almeno finora, lo è stato. Ho passato un mese incredibile, intensissimo, inaspettato, pieno di grandi scoperte. E siccome voglio impormi una sintesi che - avrete notato - non è proprio nel mio DNA, vi faccio un riassunto per punti, così siam tutti contenti.
1. Era un viaggio studio, organizzato dall'associazione italo-russa Russkij Mir di Torino.
2. E' durato un mese: dal 15 luglio al 12 agosto 2001.
3. Avevo 22 anni, ed ero al terzo anno di università. Studiavo Lingue e Letterature Straniere con specializzazione in Lingua e Letteratura Russa (ma studiavo anche il polacco... Ve lo dico così, giusto per tirarmela un po').
4. E' stato il mio primo viaggio in aeroplano (peraltro terribile: c'era un gran temporale. Ma io ero talmente felice da non essermi accorta di nulla).
5. La mia - meravigliosa - compagna di viaggio è stata Rossana. Io e solo io la chiamo Paddy, che è il diminutivo di Padruga (amica, in russo). Lei mi chiama Mojky - da Mojka, il nome del canale di San Pietroburgo che mi piaceva di più e che vedevamo quasi tutti i giorni.
6. Io e Rossana eravamo ospitate da una famiglia composta di due persone: Galina e sua madre. 
casa Galina
7. Galina era un donnone biondo che aveva avuto ben quattro mariti ma che, all'epoca, era single. I suoi consigli amorosi erano fantastici. 
bella Galjona nostra
8. La madre di Galina si fa ricordare per la sinistra abitudine di chiamare la figlia, spesso nel cuore della notte, con voce roca da maniaco telefonico: Gaaaaaaljaaaaaa (Galja: diminutivo di Galina). Paddy ci ride ancora, io raggelo al solo pensiero.
9. La prima settimana viveva in famiglia con noi anche una ragazza finlandese, Tea. Siamo tuttora in contatto con lei (oggi vive a Cancun, Messico).
giovani in modo imbarazzante: da sinistra Rossy, Tea, io
10. Con noi partirono anche Chiara e Daniele. Chiara, astigiana, venne destinata a una vecchina sola rimasta famosa perché le cucinava pasta al pesto per colazione; Daniele aveva scelto il convitto universitario ma tornò a Torino dopo neanche due settimane (EPIC FAIL).
da sinistra Rossy, Chiara, io, Daniele
11. Al mattino, per cinque giorni la settimana, frequentavamo le lezioni dell'Università Statale, che si trovava all'interno del Monastero Smolnij.
Università Statale di San Pietroburgo
12. La nostra classe era costituita da una quindicina di persone, di varie età e nazionalità. C'erano parecchi italiani.
13. Le lezioni vertevano su grammatica, conversazione, cultura russa (Paddy correggimi se ricordo male).
... esciò vaprosiiiiii???
14. Per arrivare all'Università, prendevamo un mezzo fantastico chiamato marshrutka. Il marshrutnoe taksi (nome per esteso) è un furgoncino tipo Ducato. Sono fissi solo la partenza e l'arrivo e si può prendere ovunque lungo il percorso: per scendere invece si urla al conducente "Ostanovite pozhalujsta" ("per favore si fermi") e lui vi scarica. Credetemi, la marshrutka mi manca un casino. E' un modo di spostarsi molto rock'n'roll: efficiente e a buon mercato.
marshrutkina del mio cuore
15. La metropolitana è efficiente (4 linee) e molte stazioni sono esteticamente bellissime. In alcuni punti, passa sotto il fiume Neva (gasp). Le scale mobili sono lunghissime e moooolto veloci.
16. Io e Paddy avevamo una tabella di marcia rigidissima: ogni giorno abbiamo visitato qualcosa. Durante la settimana giravamo di pomeriggio, nei weekend tutto il giorno (spesso facevamo gite fuori porta - Carskoe Selo, Petergof). Camminavamo così tanto che neanche il cammino di Santiago. Grazie alla nostra puntigliosità rompicoglioni, però, siamo riuscite a vedere praticamente tutto in un mese solo. E - io personalmente - a perdere ben tre chili.
17. La strada principale di San Pietroburgo è il Nevskij Prospekt, o Prospettiva Nevskij. Questa strada è San Pietroburgo. Noi la percorrevamo praticamente tutti i giorni, andata e ritorno, e considerate che è lunga 4 km e mezzo. Poi dici com'è che nelle foto hai la faccia tirata.
Nevskij Prospekt
Nevskij Prospekt
18. Il cibo russo a me fa mediamente schifo. Non me ne vogliano i russi. La kasha (polenta di grano saraceno) per loro è un must ma non per la sottoscritta. Salverei il tè (fantastico, soprattutto quello rosso - krasnyj chaj) e i bliny, che sono simili a dei pancakes e su cui si spalma uno yogurt molto liquido, il kefir (anche questo super). Ah, anche il gelato era inaspettatamente buonissimo. E i pel'meni, una roba tipo ravioli.
la kasha... terribile solo a vedersi
krasnyj chaj
bliny
kefir
pel'meni
... ed ecco come la risolve l'italiano medio: pizzaaaaa!
19. Le prime due settimane la temperatura è stata stranamente tropicale, con punte di 35 gradi (considerate che a luglio la temperatura media è di 22). Le ultime due settimane, invece, la media era di 15. Sbalzo di 20 gradi: tutta salute.
20. A metà luglio è ancora possibile assistere al fenomeno delle notti bianche. Trovandosi ad un'elevata latitudine, infatti, la città vede allungarsi notevolmente le ore di luce in prossimità del solstizio d'estate. Per dire, noi siamo arrivate in città alle 11 di sera ed era soleggiato come alle 4 del pomeriggio. Il fenomeno dura da fine maggio a tutto luglio: è bellissimo, ma gli effetti sul sonno si sentono tutti. Vi consiglio di leggere Le notti bianche di Dostoevskij, ambientato a San Pietroburgo proprio in questo periodo dell'anno.
21. San Pietroburgo, per i pietroburghesi e per chi le vuole bene come noi, è Piter.
22. La città è chiamata la Venezia del Nord per via dei suoi numerosi canali, ed è stata quasi interamente costruita da architetti italiani (Rastrelli, Rossi, Quarenghi). E si vede.
23. Il maschio pietroburghese è mediamente brutto, la femmina, per compensazione, è quasi sempre uno schianto. Ciò spiega le frotte di italici stalloni che si aggirano per le strade di Piter. Bom, l'ho detto.
24. A Piter ho comprato un sacco di musica. La pirateria, all'epoca, era assolutamente tollerata (non so se è ancora così) e quindi, con pochi rubli, si potevano comprare tutti i dischi che si volevano. Il mio bottino fu Exciter dei Depeche Mode, Music di Madonna, Whoa Nelly! di Nelly Furtado (in musicassetta! mi commuovo), Survivor delle Destiny's Child e J.Lo di Jennifer Lopez - tutto molto pop culture.
25. A proposito di musica: in Russia adorano Celentano, la Carrà, Battisti, Ramazzotti e - tenetevi forte - Pupo, Cutugno e i Ricchi e Poveri.
26. La canzone che più mi ricorda questa avventura è di una cantante molto famosa in Russia: Zemfira. Il pezzo si chiama Kazhduju noch ("Ogni notte").
Zemfira
27. Ho scelto San Pietroburgo e non Mosca perché qui hanno vissuto i miei scrittori russi preferiti: Puskin, Gogol', Anna Achmatova e soprattutto Dostoevskij.
Aleksandr Sergeevič Puškin
Anna Andreevna Achmatova
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Nikolaj Vasil'evic Gogol' 
28. Mentre io me la spassavo a San Pietroburgo, a Genova, durante il G8, successero cose terribili. Il fatto di essere stata lontana dall'Italia proprio in quei giorni ha fatto sì che, tuttora, quando si parla di quegli eventi, ho la strana sensazione che si parli di qualcosa accaduto in un'altra nazione.
29. A Piter ho gettato molte maschere e sono stata me stessa. Senza passato e senza futuro, ero momento presente, lavoro di muscoli e di cervello. A Piter sono stata forte nell'accezione migliore del termine. Ero giovane, determinata, piena di sogni come una ventiduenne deve essere.
30. A Piter sono stata da dio anche grazie a una compagna di viaggio perfetta: grazie Paddy, per la tua amicizia e per tutto.

2 commenti:

  1. belli i post di viaggio! sembra di essere lì con te... che bella occasione di festa!

    RispondiElimina
  2. grazie cara! sono appena andata a vedere i tuoi disegnini di Amsterdam... bellissimi! viva i viaggetti!

    RispondiElimina