Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

mercoledì 8 giugno 2011

Occasione di festa numero 94.

Premessa: ho scritto questo post la sera prima di partire per Palermo. Volevo pubblicarlo subito. In realtà c'è da dire che, da qualche anno, ho una paura fottuta dell'aereo, ed è questa paura che mi ha fatto desistere. Ho riletto il post e mi son detta: e se cade l'aereo? Questo post sembrerebbe un epitaffio. Lasciamolo lì. Se tornerò a casa sana e salva, lo pubblicherò. That's me, che ci volete fare. Buona lettura. 

Quando ero ragazzina, mi sembrava doveroso assecondare gli altri. E, al contempo, essere originale, controcorrente, un tipo, una personalità distinta. Queste due anime hanno sempre fatto a pugni dentro di me, fino al punto di non ritorno.
Da una parte prevaleva il sacro spirito della bambina ubbidiente, del soprammobile muto; dall'altra, scalpitava una mente curiosa, aperta, affamata. Questo succede spesso ai timidi. E io sono timida.
C'era poi un'altra poderosa contraddizione: una forte aggressività, un desiderio di mordere la vita, una voglia furiosa di rivalsa e - all'opposto - una ragnatela intessuta di paura, indecisione, pigrizia.
Da questo mix and match è nata la mia personalità. E molte mie amicizie si sono nutrite ora dell'uno, ora dell'altro lato di me.
E' inutile dire quale sia il lato sano. Potrete intuirlo da voi.
Molte amicizie, tuttavia, diciamo pure la maggioranza, si sono nutrite dell'altro lato. Figlia unica, per di più timida, mettevo spesso a tacere i miei veri pensieri, il mio modo di essere, i miei reali interessi solamente per paura della solitudine. E, senza accorgermene, tradivo me stessa e mi mettevo in una condizione di sudditanza psicologica.
Quando il meccanismo si è inceppato, la spasmodica ricerca del mio io autentico mi ha portato a fare piazza pulita, a rivendicare ciò che ero e a comunicarlo al mondo.
Il parere altrui, che prima per me era tanto importante, oggi lo è infinitamente meno.
Sono poche le persone a cui ritengo di dover rendere conto.
Ho pochi amici, ma tutti mi conoscono per quella che sono veramente.
Credo molto di più in me stessa: a differenza di prima.
Non sono più ambiziosa, o quantomeno lo sono solo per ciò che riguarda la mia serenità.
Spargo giorno per giorno i preziosi semi che, in futuro, si trasformeranno in alberi bellissimi: una magnolia, un ciliegio, un pesco.
Respiro più lentamente, assaporo ogni attimo, mi ricostruisco a poco a poco.
Sono felice, immensamente felice, di essere così, qui, ora.

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