Music Saves. Episodio 3. 1992: la maledetta estate del grunge.
ovvero: materiale per ricattarmi se non mi volete bene o ogniqualvolta non siate d'accordo con le mie recensioni a ca**o
Dov'eravamo rimasti? Ah sì, estate 1992. MTV.
L'avevo già sentita nominare, soltanto nominare. Vederla mise in moto gli inquietanti meccanismi della dipendenza, portando una ventata di novità nel mio universo musicale. Ascoltarla tutti i giorni mi aiutò a migliorare il mio inglese strafalcione e autodidatta, che fino a che non l'ho studiato seriamente è rimasto imperfetto e sgrammaticato.
Tra tutti i video in rotazione quell'estate, due in particolare avrebbero avuto l'impatto più devastante: Alive, dei Pearl Jam e Smells Like Teen Spirit, dei Nirvana.
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frame dal videoclip di Alive |
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frame dal videoclip di Smells like teen spirit |
Chi fossero questi cani rabbiosi ancora non lo sapevo, ma - non so come - ero irresistibilmente attratta da quella musica. Nella mia mente li associavo al rock che conoscevo, l'uso massiccio delle chitarre in qualche modo mi ricordava certe cose dei Pink Floyd, e dei Queen. Quindi mi faceva sentire a casa. Però quel suono cupo, quadrato, claustrofobico, e la rabbia e la disperazione di chi cantava non le avevo mai sentite prima.
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un perfetto esempio di barbarie estetica provocata dal grunge |
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esempio di disgraziata grunge attitude |
I capelli davanti alla faccia, gli orribili camicioni di flanella da boscaiolo e le t-shirt a maniche lunghe sotto quelle a maniche corte, i berretti di lana anche con cinquanta gradi all'ombra: era il grunge. Erano venuti da Seattle a rovinare l'adolescenza e il senso estetico di una marea di disperati nati tra la fine dei Settanta e gli inizi degli Ottanta, primi figli del consumismo sfrenato che vent'anni dopo li avrebbe distrutti. Le mie turbe pre-adolescenziali trovarono comprensione e giustificazione in quell'abbondanza di negatività, e per molto tempo non sarei più tornata indietro.
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Alice in Chains: Layne Staley (terzo da sx), RIP |
E come me, tantissimi altri. Il grunge era la next big thing, la cosa più figa che stesse accadendo musicalmente in quel momento. Era una moda, era uno stile musicale, era una malatissima filosofia di vita, era una macchina da soldi. E noi ci siamo cascati dentro con tutti i piedi. Perché noi ci credevamo, loro invece sembravano sfigati e non lo erano.
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Soundgarden: in primo piano lo sfolgorante fascino di Chris Cornell (tuttora bellissimo, andate a controllare) |
Attinsi a piene mani: Nirvana Pearl Jam Soundgarden Alice in Chains Smashing Pumpkins Mudhoney Dinosaur Jr Screaming Trees.
Un tir preso in pieno avrebbe fatto meno male. Quel poveraccio di Kurt Cobain aveva intuito con sintesi mirabile la portata e l'opportunità rappresentata da quel movimento musicale: "La rabbia giovanile ha pagato bene, adesso sono vecchio e annoiato".
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oh poveri noi. Comunque, i Nirvana |
I più concreti ed equilibrati e scaltri sono sopravvissuti, e sono diventati grandi band (Pearl Jam, Soundgarden, Smashing Pumpkins), i più fragili sono morti suicidi o per overdose (Nirvana, Alice in Chains). Che culo, essere adolescenti in quel periodo. O c'era Non è la Rai o c'era il grunge. Vuoi morire avvelenato o impiccato? Sia quel che sia, tutto ciò ha preparato il terreno alla mia ossessione musicale #2: i Pearl Jam, per l'appunto. Mi sono presa una cotta colossale per Eddie Vedder all'epoca che guarda.
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Eddie Vedder. Bello come il sole |
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mmazza oh |
E poi erano - e sono tuttora - bravi da far spavento. Il loro primo disco, Ten, è stato come una folgorazione. Se lo riascolto oggi mi prende un misto di ammirazione per il loro talento, rabbia per quella che ero, tenerezza per la mia ingenuità e inquietudine per i sentimenti distruttivi che compaiono in certi pezzi. I Nirvana non sono mai stati i miei preferiti, quelli erano troppo anche per me. Ma i Pearl Jam avevano una forza vitale incredibile, non sempre così mal direzionata. E il loro impeto epico mi emoziona ancora oggi.
MTV portò altre interessanti scoperte, non solo il grunge. Viste con l'occhio di oggi, quelle scoperte erano davvero molto significative, musicalmente parlando. Ad esempio, mi appassionai a una bizzarra band di San Francisco, i Faith No More. Angel Dust è tuttora uno dei miei dischi preferiti, anche se è uscito diciannove anni fa (oh. my. God), e Midlife Crisis fu il tormentone ufficiale della mia estate 1992. Poi esplose un altro fenomeno: i Rage Against the Machine. Nomen omen. Ricordo che preparai l'esame di terza media con in testa Killing in the name of. Roba fortissima, assolutamente inadatta a una ragazzina di 14 anni. Ma tant'è. E poi. I Lemonheads. Sì, quelli che hanno rifatto Mrs Robinson. Sì, quelli con quel cantante superfigo campione di nonchalance (come si chiamava? Boh, non ricordo). Stavo messa così.
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risolto l'arcano: si chiama Evan Dando, ed effettivamente era molto figo |
Ma soprattutto, quell'estate non ci fu alcun episodio tamarro, e non fu un bene. Perché la tamarraggine in qualche modo andava a equilibrare la mia tendenza autodistruttiva, mi riportava a un livello di sana coglioneria. E invece ero diventata troppo seria.
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l'irresistibile verve dei Dinosaur Jr (guardate le espressioni vi prego) |
Non mi rendevo conto che quello a cui stavo rinunciando l'avrei amaramente rimpianto.
Ma, forse, era così che doveva andare, e dunque, con l'anno 1993, terminava la mia avventura alle scuole medie.
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mirabile esempio di capelli-davanti-alla-faccia: i Mudhoney |
La bambina timida e timorosa del primo anno era una quasi-teenager con il ciuffo a banana superlaccato, le converse giallo canarino e degli orribili camicioni di flanella. A volte portava anche una strana cravattina di pelle nera di quando suo papà era giovane. Era una ragazzina bizzarra ma tutto sommato ancora carina, che piaceva ai ragazzi.
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i più belli di tutti: gli Screaming Trees |
Lo sfacelo sarebbe arrivato con l'ingresso al liceo e le orecchie e la testa piene di merda. Non posso certo tornare indietro e cambiare le cose, ma il sapere da dove vengo e perché ho vissuto determinate situazioni mi permette di fare la pace con me stessa e volermi più bene. E a dire orgogliosamente "I... I'm still alive".
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quel cartello dice tutto: gli Smashing Pumpkins |
(continua...)
Quanto mi diverto e quanto imparo da te! Sono un po' più giovane di te e per niente esperta di questa tua cultura musicale. Grazie!
RispondiEliminaUn caro saluto, Lola
ma grazie a te Lola. sei sempre la benvenuta :) stay tuned per le prossime puntate di music saves! un abbraccio.
RispondiEliminavogliamo parlare del fatto che a me la cotta per Eddie Vedder non è mai passata? :D
RispondiEliminami piacciono un sacco questi post autobiografici/musicali eheh io l'ho vissuta di striscio la grande avventura del grunge, ma questo non mi ha impedito di evitare l'ascolto di icesticide e almeno un camicione di flanella nell'armadio ;)
RispondiElimina@emmaci : innanzitutto, benvenuta! adesso vengo a fare un giro sul tuo blogghino! :) su Eddie ultimamente ho sospeso il giudizio, è invecchiato, imbolsito e forse ha anche ceduto al botox. a me piace ricordarlo com'era - mamma mia com'era! ... dunque a stasera! :)))
RispondiElimina@pencil : eh eh grazie, altre puntate della saga sono in preparazione, la storia è moooolto lunga! cmq: gli incesticide? ti stimo, nemmeno io sono arrivata a tanto!!! e, a proposito del camicione di flanella... fallo per me, brucialoooo!!! ;)))
a stasera cara!
Io voglio sapere come continua!!Sono troppo curiosa...
RispondiElimina@Anonima: se clicchi sul tag "music saves" trovi le puntate seguenti (è un work in progress).
RispondiEliminaperò io voglio sapere chi sei, se già ti conosco oppure se devo darti il benvenuto :)