Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

lunedì 22 febbraio 2010

Occasione di festa numero 9.

Cosa c'è di più bello, rassicurante e antidepressivo di una cena tra amici, soprattutto quando si cucina insieme?
Ben poche cose, direi. Nelle ultime settimane, complice anche il perdurare di questo maledetto freddissimo inverno, sto sperimentando questa gioia immensa e mi sento come rinata.
Innanzitutto perché passare il proprio tempo in compagnia di amici che ti vogliono bene e che l'hanno dimostrato più e più volte è già una grande festa. Secondo poi, cenare insieme per me significa celebrare questo momento di condivisione, dedicarsi a qualcosa di piacevole ma soprattutto farlo INSIEME, sapere che nel piatto che si ha di fronte c'è l'amore e il tempo che il tuo amico ha dedicato a te, magari preparandoti un piatto che ti piace tanto - una dimostrazione concreta dell'affetto, che si può toccare, odorare ma soprattutto... gustare! -. Terzo motivo, in realtà una variante del secondo: cucinando per le persone care si mette tutto l'amore che proviamo per loro, è il nostro modo di dire: Voglio che tu stia bene.
Da quando non vivo più coi miei genitori ho imparato alcune ricette che, devo dire la verità, mi riescono abbastanza bene - nonostante Noemi e Giordano facciano gli spiritosi... Tié! -: alcuni dolcini, alcuni primi piatti, qualche secondo... Lascio ancora un po' a desiderare sugli antipasti.
Cucinare mi piace perché è un'attività rilassante e molto gratificante, e, soprattutto, è un veicolo d'amore incredibile. E poi è una di quelle attività che richiedono attenta consapevolezza e allenano l'attenzione.
Due sabati fa, in occasione della (strepitosa) cenetta da Noemi e Claudio, ho preparato una torta margherita un po' naif - diciamo che dentro era perfetta... Fuori... Richiedeva un esame al carbonio 14 -. Però, anche solo per il fatto che sono riuscita a strappare sonore risate, posso dirmi soddisfatta. Sabato scorso, invece, ospitando i nostri cari Lara e Dario, non solo ho cucinato i miei mitici spaghetti alle vongole, ma Lara mi ha insegnato l'arte del tiramisù - che è venuto buonissimo! - e Giordano si è dedicato agli spiedini. Tutto questo non tanto per raccontarvi i fatti miei, ma proprio per spiegare che il segreto di una cena ben riuscita non è tanto la maestria culinaria, che pur conta, ma è la condivisione di un momento, o meglio il godimento del momento presente, e la celebrazione dello stare insieme.
Occhio però a non finire al pronto soccorso...
Ps: è un po' off topic, ma vi avevo promesso aggiornamenti: oggi sono riuscita a dire "Buongiorno signor Bonasera" rimanendo seria e professionale. E un cliente, dotato di finissimo british humour, per aiutarmi a localizzare una piazza, mi ha detto: "Signorina, piazza Botta... Come la... Botta". E poi non dite che sono maliziosa io.

2 commenti:

  1. Beh grazie Sarina :) Sono commossa :)

    p.s. la tua torta era grunge ahahahaha ma in effetti buonissima dentro!!!

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