Pronti?
Ingredienti:
180 gr di zucchero
180 gr di farina 00 + 1 bustina di lievito per dolci (o, in alternativa, 180 gr di farina che lievita)
2 vasetti di yogurt bianco (consiglio: usate il Muller o il buonissimo yogurt della Fattoria che ho acquistato in un distributore automatico qui a Collegno)
50 gr di burro tiepido
2 uova (di galline assolutamente allevate a terra, meglio ancora se biologiche... Un giorno vi parlerò delle terribili torture che le povere galline subiscono pur di far loro aumentare la produzione)
1 pizzico di sale.
A questo punto, si parte!
Prendiamo un bel recipiente e montiamo le uova con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa. Una volta ottenuto questo risultato, vi versiamo la farina setacciata, il pizzico di sale e il burro tiepido: solo dopo aver ricavato un impasto vellutato e dall'aspetto delizioso, aggiungeremo lo yogurt, che darà al nostro embrionale plumcake un profumo e una consistenza da favola.
Trattenete l'entusiasmo perché non è ancora finita. A questo punto prendiamo uno stampo da plumcake, lo spennelliamo di burro e ne inzuccheriamo le pareti interne - per non fare attaccare l'impasto eh! - e poi ci buttiamo dentro con voluttà infinita il frutto del nostro lavoro, da livellare opportunamente.
E il forno? Direte voi. Quella brutta bestiaccia che rovina sempre la nostra fatica e infrange le nostre speranze culinarie? In primis, ripetiamo insieme: il forno è un mio amico, lui mi aiuterà. Poi lo impostiamo a 180° facendogli qualche carezza e, una volta raggiunta la temperatura, sorridendo con occhi languidi gli affideremo il nostro stampino colmo di bontà per 40 o 50 minuti - mi raccomando usate lo stuzzicadente per verificare il grado di cottura! In ultimo dimenticavo, importantissimo: FORNO NON VENTILATO, sempre e comunque per tutti i dolci!!!
Nella spasmodica attesa dell'evento, ricordatevi, come saggiamente Misya consiglia, di NON aprire il forno per i primi 20 minuti di cottura pena l'afflosciamento.
Ora potete finalmente sedervi un attimo, respirare, chiudere gli occhi, e di tanto in tanto buttare un occhio attento all'interno dell'antro infernale anche solo per intimargli di fare bene il suo lavoro. Sfornato il plumchechino, dopo quei primi cinque minuti di adorazione e di ebbrezza-da-profumo-di-plumcake, godetevi la bontà di questo dolce e tenetelo gelosamente da parte per le colazioni dei prossimi giorni.
Yummy!
Ps. quello che vedete è proprio il plumchechino così amorosamente creato da me... Esaltato dalle bellissime foto scattate dalla mia dolce metà.
Bello bello bello e sicuramente buono: lo guardo con occhi languidi he he
RispondiElimina:D
Grazie chérie... Gnammete! ;)
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