Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

sabato 5 marzo 2011

Occasione di festa numero 70.

Sapeva che quello era Napoleone, il suo eroe, ma in quel momento Napoleone pareva un uomo talmente minuscolo, insignificante, a paragone di ciò che stava avvenendo ora tra la sua anima e quel cielo alto e infinito, lungo il quale correvano le nuvole. Non gli importava affatto di chi si fosse fermato accanto a lui, o di qualunque cosa potesse dire di lui; era contento solo perché degli uomini si erano fermati lì, e desiderava soltanto che quegli uomini lo aiutassero e lo restituissero alla vita, che gli sembrava tanto bella, perché adesso la capiva in un modo talmente diverso da prima.
(...)
Gli sembravano talmente insignificanti, in quel momento, tutte le cose che potevano importare a Napoleone, talmente meschino gli sembrava anche il suo eroe - con quella sua vanità e la sua gioia per la vittoria, talmente meschine a paragone del cielo che aveva visto lui, così alto, giusto e buono - che il principe Andrej non riusciva a rispondergli. E poi, tutto quanto gli sembrava tanto inutile e insignificante, a paragone del corso severo e maestoso dei pensieri suscitati in lui dal venir meno delle sue forze, per la perdita di sangue, e dalla sofferenza e dall'attesa della morte ormai prossima. Guardando Napoleone negli occhi, il principe Andrej pensava alla nullità della grandezza, alla nullità della vita, di cui nessuno poteva comprendere il significato, e all'ancor maggiore nullità della morte, il senso della quale nessuno, tra i viventi, poteva comprendere e spiegare. 
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"Come sarebbe bello se tutto fosse così chiaro e semplice come sembra alla principessina Mar'ja. Come sarebbe bello sapere a chi chiedere aiuto in questa vita, e cosa aspettarsi dopo, là nell'oltretomba! Come sarei felice e calmo se potessi dire, adesso: Signore, abbi misericordia di me!... Ma a chi lo direi? E' quella forza indefinita, inconcepibile, alla quale non soltanto non posso rivolgermi, ma che non posso nemmeno esprimere in parole: il grande tutto, o il nulla", diceva a se stesso il principe Andrej, "oppure è quel Dio che la principessina Mar'ja ha cucito qui, in questo amuleto? Non c'è niente di sicuro, niente, all'infuori della nullità di tutto ciò che riesco a capire io, e della grandezza di qualcosa che capire non si può, ma che è talmente importante!..."

Lev Tolstoj. Guerra e Pace. 1865.

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