Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

mercoledì 21 dicembre 2011

Occasione di festa numero 126.


Dopo tanto tempo, torno a parlare di me. O meglio, del blogghino. Siccome vi racconterò cose molto personali, consideratelo come il mio regalo di Natale. Auguri.

Quante volte, in un momento non dico drammatico, ma anche di semplice difficoltà, sentiamo il bisogno di ripristinare il benessere attraverso piccoli stratagemmi, ricorrendo a passioni, affetti, situazioni che sappiamo ci renderanno più sereni? Ecco: il blogghino è esattamente questo, è la scoperta della felicità. Racchiude in sé tante microsoluzioni per sopravvivere. 
Insieme a soluzioni più serie, che consiglio caldamente, come la psicoterapia, o lo yoga, o anche semplicemente l'amore dei propri cari, queste occasioni di festa (così ho deciso di chiamarle) mi hanno spesso preso per i capelli un attimo prima di scivolare giù. E non è successo una volta soltanto. Uscire dalla depressione è difficile, anzi posso dirvi con certezza DIFFICILISSIMO: perché io ho deciso di non prendere farmaci, e questo allunga di tanto i tempi di recupero. Ho molta paura, di molte cose. Cose che alla maggior parte delle persone appaiono come facili, o normali. Mi nascondo spesso dietro un sorriso, o dietro la mia proverbiale ironia, ma chi mi è accanto quotidianamente sa che cosa mi scuote l'animo - sempre più raramente, per fortuna (quest'anno, ho contato solo due "crisi". Per me è un gran risultato. L'obiettivo è zero crisi, ovviamente).

Il blogghino nasce anche da una triste constatazione: che c'è un'interesse, una sorta di autocompiacimento del mondo attorno a noi a spargere negatività, a oscurare ciò che di buono effettivamente esiste. Quasi come se buono, positivo fosse uguale a stupido, ingenuo. Sarebbe un discorso lungo e impegnativo, che forse non ho nemmeno i mezzi per intavolare. Ma vi confesso che ci credevo anche io, e che è una sciocchezza. Non è un invito a mettere la testa sotto la sabbia - gli occhi vanno tenuti bene aperti su quello che accade al di fuori del nostro mondo - ma, piuttosto, a guardare con coraggio quelle brutture e dire: ah sì, è così? Io ti mostrerò che sei solo una parte della realtà: la devo accettare, capire, ma dovrò ripartire da quell'altra parte, quella che mi dice fallo, ne sei capace, starai meglio.
I demolitori di entusiasmi, come li chiamo io, vanno ignorati. State in silenzio, e chiedetevi: cosa mi fa stare bene realmente, al di là di ciò che il mondo si aspetta da me? Cosa mi piace? Da quali persone voglio essere circondata/o?
Per rispondere a queste domande so di aver scelto la strada più difficile. Sono andata in terapia, ho ricominciato a lavorare gradualmente, lavori modesti, per guadagnarmi da vivere. Ho iniziato il percorso della convivenza con la persona che più amo al mondo, che più mi ha compreso, che meno mi ha biasimato, che letteralmente mi ha sorretto, tante e tante volte. Ho perso amicizie che duravano da una vita, ma che non erano state all'altezza di una situazione così complessa. Ho messo a dura prova i miei genitori, abbiamo lottato, e pianto, tante volte. Ho rimesso in discussione tutto, ma soprattutto ho capito che dovevo ricominciare a credere in me stessa, e, per farlo, dovevo fare ciò che mi piaceva, ciò che mi riusciva meglio.
Sono tornata a scrivere, e mi si è offerto lo strumento meraviglioso del blog. Scrivevo e non sapevo se la gente mi avrebbe letta e avrebbe apprezzato quanto condividevo. Certo, mi sarebbe piaciuto (e mi piacerebbe tuttora!, siete ancora in tempo eheh) avere migliaia e migliaia di lettori. Ma se non succede, cosa posso farci? Io continuo, vado per la mia strada. E' da quando sono piccola che sono un diesel, che parte piano e poi non lo ferma più nessuno. 
Prima è nato Perfectly Delightful, che però era ancora figlio della vecchia Sara Giorgia, e che mi è servito per "prendere le misure". Poi l'idea: perché non raccontare di tutte quelle piccole e grandi cose che rendono degna questa vita, pur con le sue durezze e difficoltà? E così sei nato tu, blogghino, nel gennaio del 2010. Tra poco compirai due anni, quindi già cammini e già sai parlare. Ma la cosa che mi rende più felice è che sei riuscito a parlare al cuore delle persone, a farle sorridere, a dar loro coraggio, a indicare loro che c'era tanta bellezza attorno, bastava saper guardare. E mentre parlavo agli altri, tramite te, parlavo a me stessa e finalmente gettavo la maschera, era la mia voce quella che usciva fuori.
Grazie a te ho conosciuto persone meravigliose, e altre che già mi conoscevano mi hanno sentita vicina a loro come mai era stato prima.
Di tante cose, non ho più paura. Ma, soprattutto, tu mi stai facendo far pace col mio sogno, e mi stai dimostrando che la via della felicità passa dall'esprimere pienamente se stessi, senza pensare troppo agli errori e a quello che pensa la gente. Che poi è la strada giusta per realizzare i sogni.
Grazie a tutti voi che mi leggete, e anche a quelli che non mi leggono, ma ci sono. Grazie alla depressione. Grazie alle difficoltà.
Ma concedetemelo: grazie a te, blogghino. Tu sei la mia più grande occasione di festa. Tutta mia, 100% Sara Giorgia.
cucù! cialtroncina

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