
Invece ho scoperto che, proprio all'ora in cui pranzo io, un canale digitale denominato K2, di cui ho ignorato l'esistenza fino a quel momento, trasmetteva uno dei miei telefilm preferiti: i Robinson.
Occasione di festa ghiottissima.
Anzi, tripla occasione di festa, perché quotidianamente K2 trasmette ben 3 dico 3 episodi, partendo dalla prima puntata della prima serie.
Che gran telefilm. Non al livello de i Jefferson, o di Saranno Famosi, che per me restano vette inavvicinabili. Però i Robinson sortiscono un effetto diverso: mi rasserenano.
Che bello questo mondo così corretto, perbene, senza sforzo, senza conflitti, dove si ride un sacco, si è tutti belli, si è tutti felicemente sistemati... aaaah, che sospiro di sollievo.
Ragazzi non sto scherzando, io già quando sento quella colonna sonora un po' jazzy sento i battiti cardiaci decelerare, mi si rilassano le articolazioni, mi sento al calduccio, in un posto dove non può succedermi nulla di male.
Poi c'è da dire che si ride parecchio, che gli attori sono bravissimi, che la sceneggiatura è ottima.
Certo, a volte l'atmosfera è troppo zuccherosa e inverosimile, ma ce ne importa qualcosa? Non è certo la vita vera. E allora perché non possiamo sognare che il mondo e la realtà possano anche essere così, alla portata di tutti. Ecco, questo telefilm a volte mi fa sentire parte del tutto, come quel giorno in cui ho visto il tramonto su Stromboli oppure ho fatto la salita al cratere di Vulcano.
Una strategia di sopravvivenza come un'altra.
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